Capocaccia esprime il territorio ad est di Saviano oltre il cimitero del capoluogo. Ufficialmente con la denominazione “Capocaccia” debutta nel 1999 ma il suo non è un debutto vero e proprio.
Agli inizi del carnevale savianese troviamo molti suoi giovani coinvolti con altri gruppi come quello degli Sharks che nel 1982 presentò Musica è …;
nel 1983 “Garibaldi”;
nel 1984 “Sandokan”;
nel 1985 troviamo dei gruppi come quello di via cimitero che presenta “Gli antenati” e quello del gruppo di via Curti che presenta “La Legione romana”.
Ancora nel 1987 gruppi isolati presentano “la crisi economica”. Ma con la denominazione “Gli amici del Carnevale”, Capocaccia presenta nel
1989: “Pace nel mondo”,
e li ritroviamo nel
1990: “Colombo”;
1992: “Nerone”;
1993: “Biancaneve e i sette nani”.
Dal carnevale 1999 il rione Capocaccia entra ufficialmente con la propria denominazione nella sfilata del carnevale savianese con il carro “Lasciate ogni speranza voi che entrate”;
2000: “Doping”;
2001: ”Aladino e il suo mondo magico”;
2002: “Odissea nello spazio”;
2003: “La favola di pinocchio”;
2004: “Scoo by Doo show”;
2005: “Looney Tunes”;
2006: “Batman”;
2007: “I fantastici quattro”;
2008: “Striscia la notizia”;
2009: “Ricchezza nera”;
2010: “La guerra delle TV”;
2011: “I Puffi”;
2012: “Il mondo delle fiabe”;
2013: “Lo spread”;
2014: ”WWW.cercasiFortuna.Capocaccia”;
2015: ”Tartarughe ninja”;
2016: ”Carnevale Savianese in…Ristrutturazione”;
2017: “Oceania“;
2018: “Ke sorpresa…Kapocaccia”;
2019: “Dalla california a capocaccia…il ritorno di Zorro”;
2020: “Yattaman la macchina del tempo”;
2021: “Il carnevale viene sospeso a causa della Pandemia da COVID 19”:
2022: “Il carnevale viene sospeso a causa della Pandemia da COVID 19”:
2023: “Il terzo animale”;
2024: “Inferno”;
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Prof. Felice Falco
Prof. Felice Falco
Descrizione tema 𝙉𝙚𝙡 𝙢𝙚𝙯𝙯𝙤 𝙙𝙚𝙡 𝙘𝙖𝙢𝙢𝙞𝙣 𝙙𝙚𝙡 𝘾𝙖𝙧𝙣𝙚𝙫𝙖𝙡𝙚
ritroverete il carro della storica fusione.
La 𝘴𝘦𝘭𝘷𝘢 𝘰𝘴𝘤𝘶𝘳𝘢 sembra il posto ideale,
per questo accenno di depravazione.
𝘊𝘰𝘯 𝘯𝘰𝘪 𝘴𝘪 𝘷𝘢 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘚𝘢𝘷𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘥𝘰𝘭𝘦𝘯𝘵𝘦
𝘊𝘰𝘯 𝘯𝘰𝘪 𝘴𝘪 𝘷𝘢 𝘯𝘦𝘭𝘭’𝘦𝘵𝘦𝘳𝘯𝘰 𝘴𝘵𝘶𝘱𝘰𝘳𝘦,
di chi si crede intelligente
perché la verità sarebbe un dolore.
𝘓𝘢𝘴𝘤𝘪𝘢𝘵𝘦 𝘰𝘨𝘯𝘪 𝘵𝘳𝘪𝘴𝘵𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘷𝘰𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘦𝘯𝘵𝘳𝘢𝘵𝘦,
l’Inferno nostro è così particolare
Che Caronte non aspetta che paghiate,
vi accompagna e vi lascia anche pescare.
Lussuriosi, golosi, eretici e ruffiani
da noi saranno coccolati a piene mani.
Avari, violenti, ladri e traditori
li manderemo altrove a ricevere gli “onori”.
Ricordate a scuola quel dettato:
“𝘈𝘮𝘰𝘳 𝘤𝘩’𝘢 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘰 𝘢𝘮𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘮𝘢𝘳 𝘱𝘦𝘳𝘥𝘰𝘯𝘢”
Chi cazzo ne capiva il significato?
𝘊𝘩𝘦 𝘪𝘭 𝘥𝘶𝘣𝘣𝘪𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳 𝘯𝘰𝘯 𝘮𝘪 𝘢𝘣𝘣𝘢𝘯𝘥𝘰𝘯𝘢.
Termino col dirvi: Che Iddio vi aiuti A comprendere la nostra bella scienza
Perché “𝘧𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘧𝘰𝘴𝘵𝘦 𝘢 𝘷𝘪𝘷𝘦𝘳 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘣𝘳𝘶𝘵𝘪,
𝘮𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘦𝘨𝘶𝘪𝘳 𝘷𝘪𝘳𝘵𝘶𝘵𝘦 𝘦 𝘤𝘢𝘯𝘰𝘴𝘤𝘦𝘯𝘻𝘢”.
A
Ancora un insieme allegorico che attinge ai classici personaggi dei cartoni animati. Anzi quest’anno la costruzione artistica di Capocaccia si presenta come una vera e propria galleria di personaggi tra i più simpatici dei vari cartoni animati. Tasmania, Bugs Bunny, li mitico Gatto Silvestro, Titti, Daffy Duck e tanti altri.
Sicuramente una visione d’insieme che si fa ammirare per armonia e bellezza, ma anche un insieme allegorico che vuole trasmettere, come trasmette, un preciso messaggio specie sul piano culturale e sociale, un inno alla diversità come elemento di ricchezza e non motivo di separatezza.
Le figure sul carro sono personaggi di vari cartoni animati, animali con le proprie caratteristiche e certamente con i propri istinti eppure si ritrovano tutti insieme in uno spazio rappresentativo quale è la costruzione allegorica a dimostrare che la diversità non è una condizione per escludere gli uni o gli altri ma una ricchezza che rende ancora più bella e più ricca la vita.
Ecco dunque il carnevale come un immenso carro allegorico, una straordinaria cornice di festa nella cui atmosfera incantata tanta gente si ritrova simpaticamente insieme sotto una pioggia di coriandoli dai mille colori.
Anche quest’anno Capocaccia ricorre ad un tema di natura sociale per allestire il suo carro allegorico e lo fa riferendosi ad un argomento di estrema attualità e ben sintetizzato dal titolo “guerra tra le TV”, una concorrenza tra i tanti canali che occupano oggi l’etere, diventati quasi infiniti con l’arrivo del Digitale terrestre. Sembrano relegati nella preistoria i tempi in cui al massimo potevamo guardare un primo o un secondo canale senza disporre del telecomando. L’era delle televisioni commerciali ha stravolto l’intero sistema delle comunicazioni e ci ha resi sempre più schiavi di questo “elettrodomestico” ormai parte integrante della casa. A questo sembra richiamare la figura centrale del carro, al telespettatore che si illude di potersi liberare dalle catene di questo mezzo di comunicazione, il quale però rimane ben legato alle sue mani benché sia riuscito a spezzare le catene, quelle catene che ne hanno trasformato persino la natura tanto da farlo diventare un mostro. Non potevano scegliere una rappresentazione più esplicita, dunque, gli amici di Capocaccia, per significare questo scontro tra le tante lV per accaparrarsi la massa dei telespettatori; obiettivo che essi perseguono attraverso l’offerta di programmi di intrattenimento, di sterile Gossip o di pura evasione, trasmissioni che non fanno pensare e che addormentano le coscienze, programmi privi di contenuti culturali o sociali ma che assicurano alti indici di ascolto.
Estremamente simbolico quindi quel carro armato in posizione di apertura dell’insieme allegorico e i tanti telecomandi a significare non solo il rimando mentale ad uno strumento di guerra combattuta a suon di impulsi, di frequenze, share, indici di ascolto, tetti di pubblicità etc. ma anche come chiave di lettura della violenza che la televisione o meglio le televisioni esercitano nei confronti dei telespettatori bombardati da ore ed ore di spot pubblicitari e di programmi spazzatura, una sorta di carro armato dell’immagine che travolge e schiaccia chiunque si pone davanti al teleschermo.
Un insieme allegorico dal contenuto di estrema attualità racchiuso in una parola che fino a qualche anno fa non avevamo mai sentito: lo spread. Un insieme artistico di facile lettura dunque quello degli amici di Capocaccia e possiamo anche dire di drammatica lettura in quanto ci ricorda, anche in un momento di evasione e di festa, come è quello del clima carnevalesco, la triste realtà economica che stiamo attraversando. Ma è proprio questo il merito del Comitato Capocaccia, quello di utilizzare anche momenti di spensieratezza come quello del carnevale per sollecitare una riflessione, che non deve essere fine a se stessa ma aiutarci a ritrovare la forza e gli strumenti per correggere ciò che c’è da correggere e cercare le soluzioni più idonee per risollevarci da una condizione di difficoltà che si riflette su ogni aspetto della nostra vita, carnevale compreso. Eccoli dunque sul carro, in estrema sintesi, gli elementi simbolici (tutte figure realizzate dai membri del Comitato con la tecnica della cartapesta e struttura in ferro), con i quali gli amici di Capocaccia esprimono il loro messaggio: i delfini davanti al carro rivestiti con i colori nazionali a simboleggiare i cittadini italiani che cercano scampo nel mare tempestoso delle difficoltà quotidiane al centro del carro, con la sua mole imponente e minacciosa, lo squalo, evidente personificazione di quella espressione poco italiana che è il termine “spread”, rappresentazione simbolica di negatività come mala politica, alta finanza, debito pubblico, corruzione, spreco di danaro etc.: nella parte finale del carro i diavoletti o spiritelli negativi, chiaro riferimenti alla classe politica, alle lobby finanziarie e agli amministratori incapaci.
Più che chiari gli elementi simbolici per rappresentare dunque questo particolare momento di crisi che non è solo economica ma soprattutto culturale, civile e sociale determinata sia da una congiuntura internazionale legata ad una economia sempre più globalizzata, ma anche a una classe politica che non ha saputo affrontare in tempo la crisi e che ha adottato soluzioni che alla fin fine hanno peggiorato le condizioni di vita soprattutto dei ceti medio bassi.
La fortuna, la Dea bendata, chi non la cerca, chi non la invoca, chi non la tenta? Gli amici del Comitato Capocaccia rimandano alla Rete con un indirizzo del tutto generico “WWW. Cercasi Fortuna. Capocaccia” Non esistono strategie particolari per attirarsi i favori della fortuna, gli amici di Capocaccia rimandano a quello che è il tempio incontrastato della dea bendata: Las Vegas. Bisogna però essere perfettamente consapevoli che la fortuna può essere solo una illusione e che li futuro ognuno di noi se lo prepara con le proprie mani e un corretto stile di vita perché come dicevano i nostri padri: Ognuno è artefice del proprio destino; se poi la dea bendata ci onora della sua compagnia: fortunati Noi!
Nel Rione Capocaccia quest’anno si ritorna bambini, attraverso “Le Tartarughe Ninja” tema scelto e voluto dai più piccoli. Infatti i quattro protagonisti che sono situati ai lati del carro sono i loro beniamini, visti come eroi in quanto sono degli abili combattenti ninja che con loro armi sconfiggono il male rappresentato dal clan del Piede. Inoltre, “Tartarughe Ninja” è il nome sotto il quale si celano i quattro artisti italiani Leonardo da Vinci, Raffaello Sanzio, Michelangelo Buonarroti e lo scultore Donatello. Questi, per punire l’umanità che ha smesso di apprezzare le loro opere d’arte, hanno deciso di imparare il Kung Fu. Chiaro il messaggio quindi del Comitato, che oltre fare felici i più piccoli, evidenzia la situazione difficile che vive l‘arte italiana, messa troppo spessa da parte.
Appunto ristrutturare! Ne demolire o rifondare! Solo ristrutturare, non sarà un’impresa semplice, ci vuole la volontà e l’impegno di tutti, cittadini ed enti pubblici.
Ci vuole gente che si rimbocca le maniche, come i personaggi allegorici che presentiamo quest’anno.
La volontà, l’impegno e la disponibilità del nostro comitato rionale c’è, come sempre, per far in modo di avere un’organizzazione adeguata e moderna con il fine unico di migliorare il nostro carnevale.
La potenzialità, le basi, ci sono! Siamo già evento carnevalesco di riferimento in Campania! Intanto divertiamoci, ma poi ristrutturiamoci!
Il Comitato Rione Capocaccia, per il Carnevale 2017, presenta il carro ispirato al nuovo lungometraggio di animazione Disney “Oceania”. Le peripezie della giovane ed intrepida principessa Vaiana, e del tatuatissimo semidio in disgrazia Maui, in viaggio per salvare il mondo, ci aiutano a continuare a sognare, e a non smettere mai di cercare di salvare il “nostro” mondo.
Quest’anno il Rione Capocaccia porta ni scena un tema che unisce grandi e piccoli: Kinder sorpresa, con i suoi ingegnosi e famosi giocattoli di plastica racchiusi all’interno dei tradizioni involucri gialli. Da sempre desiderati dai bambini, igadget del Kinder sorpresa hannorappresentato un’istituzione per ogni generazione: infatti sono molti i collezionisti in cerca delle miniature più introvabili. La sorpresa, lo stupore, la felicità: sono queste le emozioni chevivono i bambini ogni anno con la festa del carnevale, una magia che si ripete tutti gli anni eche non smette mai di incantare. Sul carro allegorico sono rappresentate alcune delle miniature più famose degli ultimi decenni, con unconiglio gigante che fa da sfondo.
Per il Carnevale Savianese 2019, il Rione Capocaccia porta in scena Don Diego De la Vega ed il suo alter ego mascherato: Zorro (Volpe in lingua spagnola) è un celebre personaggio immaginario, eroico giustiziere mascherato e abile spadaccino, le cui gesta si svolgono nella California del periodo del dominio spagnolo.
Di nero vestito ed in groppa al suo destriero Tornado, è stato il primo eroe mascherato ad apparire sia in un racconto d’avventura americano sia nel mondo del cinema.
Un uomo che con le sue gesta, combatte i soprusi, difende i più deboli, sbeffeggiando ricchi e potenti. Una personalità quanto mai attuale, un eroe di cui avremmo veramente bisogno.
La storia si svolge negli anni ottanta in un periodo di tempo lungo alcuni anni.
Il terzetto di ladri e truffatori conosciuto come Trio Drombo, il cui simbolo è un teschio, viene contattato e “arruolato” dal Dottor Dokrobei, un misterioso e potentissimo personaggio che si presenta loro sempre e solo in voce, collocata all’interno di un oggetto diverso di volta in volta, con impresso un teschio, che poi al termine della spiegazione, esplode.
Il loro compito, da quel momento, sarà trovare i quattro frammenti della pietra Dokrostone, riuniti i quali si potrà ottenere un favoloso tesoro, il gran Filone d’oro.
Ma i tre non hanno fatto i conti con i paladini della giustizia, gli Yattaman, due ragazzini di nome Ganchan e Janet, detti anche Yatta1 e Yatta2, che scoprono i loro piani e li inseguono con i loro robot a forma di animali. Le due formazioni si scontrano, prima fisicamente e poi per mezzo dei rispettivi automi.
Alla fine, più per la stupidità o la sfortuna dei cattivi che per la bravura dei buoni, il bene trionfa. Il trio Drombo si riavvia mesto verso casa a bordo di un tandem, ma le loro sofferenze non sono finite: il Dottor Dokrobei scontento di loro, elargisce di volta in volta una terribile punizione. Telecomanda il tandem a distanza fino a condurli nel luogo della punizione. Le Yatta-macchine sono definite macchine del tempo, e gli Yattaman raggiungono la loro meta solo per mezzo dei loro veicoli. – Il Comitato
I Comitati AGM e Rione Capocaccia, insieme, presentano il tema carro
“IL TERZO ANIMALE, o la fusione confusa”, che ci descrivono con l’omonima poesia:
“AGM e Capocaccia fanno solo con-fusione /
con l’intento di donare ad ognuno un’emozione /
un’unione benedetta dalla scienza e dal pensiero /
senza averne mai coscienza, senza strada né sentiero /
Tras-fusione di concetti per cervelli di ogni età /
Per-fusione di intelletto, ma soltanto a chi ce l’ha /
Ef-fusioni negli abbracci, con amore e tanta gioia /
l’amicizia è un affetto che non viene mai a noia / Af-fusione di grandezza, lo stupore è garantito /
nell’incedere con grazia, lo spettacolo è servito /
Dif-fusione di bellezza, rara per il Carnevale /
secco a voi….il nostro…terzo animale.”